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Mostra ‘BI-personale’ di Concetta Giuga e Fabio Nicola Grosso. 
Visioni umane di animali e visioni animalesche di volti umani. L’incontro casuale di due artisti in una doppia personale condivisa per mostrare la natura delle due possibili letture della stessa realtà.
 

Gli artisti Fabio Nicola Grosso e Concetta Giuga hanno confrontato i loro lavori diversi per tecnica esecutiva e per raffigurazione, trovando un punto in comune che è stato lo spunto per il tema della mostra UOMINI BESTIE UOMINI che è stata inaugurata il 4 di luglio presso le grandi sale del cortile Platamone, ex convento di San Placido a Catania.

47 le opere esposte. Tra le quali si segnalano: STDC. IL FRATELLO DI SAVINIO. L'UOMO BAMBINO. FIGO D'INDIA per FABIO NICOLA GROSSO. Ritratti di uomini illustri caratterizzati da una profonda essenza di superuomini che, superando la normale condizione umana, si elevano alla stregua delle caratteristiche più animalesche. Ed ecco svelato dietro il logo STDC Madre Teresa di Calcutta con un viso scavato dai contorni più simili ai confini indiani. Per non citare le altre sciarade contenute nei titoli, occultanti ciò che i volti, più noti, opportunamente manifestano. Dall'altro lato il lavoro al debutto assoluto di Concetta Giuga che ritrae  animali affascinanti, umanizzati o in atteggiamenti che poco hanno di naturale e più rivestono i 'divertissement' degli uomini tecnologici: contemporaneo, non senza una punta di riflessione sarcastica, IL MIO PROFILO SU FACEBOOK che ritrae gatti in mongolfiera vaganti nel cyber-cielo. FORBICE CARTA PIETRA, il gioco cinese tutto da scoprire di un gatto spiaggiato e circondato dalle acque, pago del suo bottino, uno scarabeo di Cartier, prossimo ad essere preso da un gabbiano. Ed infine MISS COCCODE', premio alla bellezza della stupidità degli attuali costumi.  La mostra ha uno spunto in più sulla riflessione della forza naturale degli animali e della forza schiacciante dell'uomo tecnologico, solo padrone e schiavo del 'proprio' mondo. Tale spunto è dato dalla installazione in chiave assolutamente ecologica, con materiali riciclabili, realizzata dal partner 7+7 Paesaggio. L'introduzione dei visitatori all'accesso principale delle sale consiglia di togliere le scarpe per calpestare piani naturali di foglie e piani artificiali di giornali occultati alla vista da un tappeto morbido e soffice. La sensazione tattile che si ha sotto i piedi è la medesima; la diversa composizione invita a riflettere su cosa perde l'uomo nel dimenticare l'intima correlazione con la propria animalità. Spesso dimenticata. La mostra mira a far riflettere sul principio di grande affinità che esiste tra gli uomini e le bestie, qui tanto vicini da confondersi. Consigliata.                                                 * RECENSIONE TRATTA DAL SITO UUUOUUU.IT

 

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